Cambiamenti climatici e prevenzione estinzioni: il 30% dell’Australia diventa area protetta

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Il problema dei cambiamenti climatici interessa tutto il mondo. Ci sono Paesi che, per fortuna, stanno prendendo misure risolotive contro quello che, a ragione, si può definire un dramma. Tra questi, rientra l’Australia che, per concretizzare l’obiettivo “estinzione zero”, entro i prossimi 10 anni si propone, attraverso leggi speciali, di destinare almeno il 30% dei territori ad area protetta.

Questi progetti istituzionali stanno già avendo ripercussioni positive dal punto di vista dell’immigrazione qualificata. Sono in crescita i cittadini italiani che, spinti dalle politiche sociali del governo australiano e dal corretto bilanciamento tra vita privata e lavorativa, vorrebbero trasferirsi nell’Isola del Pacifico. Tra le varie organizzazioni internazionali che offrono supporto non possiamo non menzionare Lae Edu, una delle più note, che avendo uffici a Sydney, Melbourne, Brisbane, Perth e Adelaide, garantisce assistenza gratuita, anche in Australia, per tutte le necessità relative allo studio e alla ricerca di lavoro.

Dopo questa doverosa premessa, non resta che entrare nel vivo della questione relativa all’operazione “estinzione zero”. 

Cosa è il Threatened Species Action Plan

I cambiamenti climatici, particolarmente consistenti dall’inizio del ‘900 ad oggi, hanno un impatto notevole sugli equilibri della natura. Nell’elenco degli effetti è possibile includere i mutamenti relativi alle precipitazioni, così come le ondate di calore più intense e frequenti.

L’Australia, uno dei polmoni verdi del mondo, ha deciso di correre ai ripari mettendo a punto il Threatened Species Action Plan. Di cosa si tratta? È un piano presentato di recente dal governo che ha l’obiettivo di proteggere, da qui al 2032, le specie animali  destinate a scomparire per via della problematica sopra riportate.

Nello specifico, si tratta di 110 specie considerate a imminente rischio di estinzione. Parliamo di animali di varie specie. In questo programma di protezione saranno inclusi 22 gruppi di uccelli, 21 tipologie di mammiferi e 9 diverse categorie di pesci. Inoltre, il piano sopra citato punta a proteggere anche numerose specie di rane, rettili e invertebrati. Infine, per amor di precisione, facciamo presente l’inclusione di 30 tipi di piante.

Per rendersi conto di quanto il piano sia importante e urgente, come già accennato mira a trasformare il 30% dei territori australiani in area protetta entro il 2032, precisiamo che, tra le specie in via di estinzione, è compreso anche il canguro,  l’animale simbolo dell’isola del Pacifico.

Proseguendo con l’elenco dei dettagli del piano di protezione, sottolineiamo che alle suddette specie a rischio di estinzione sono associati 20 luoghi. Questi ultimi sono stati scelti con lo scopo di mettere in primo piano un equilibrio il più possibile perfetto tra le varie specie animali e la flora qui presente.

Il piano del governo australiano inizia la sua operatività in un periodo che gli esperti hanno definito “sesta estinzione di massa”. Per dare qualche numero, rammentiamo che, dall’inizio del XVI secolo ad oggi, sarebbero scomparse dal pianeta dal 7 al 13% circa delle 2 milioni di specie viventi conosciute, cifre che fanno spavento.

L’utilizzo dell’espressione “estinzione di massa” è contestato da parte della comunità scientifica che, a detta di diversi scienziati che invece invocano a gran voce risoluzioni come quelle dell’Australia, non considerano gli invertebrati. Il loro ruolo è invece nodale, in quanto rappresentano la porzione numericamente più consistente quando si parla della vita sul nostro meraviglioso pianeta.
Il Threatened Species Action Plan è solo uno dei provvedimenti che il governo australiano ha preso nell’ultimo periodo. Un altro degno di nota è la legge che riguarda la risoluzione di importanti problemi del pianeta che interessano il clima e la povertà, e l’abbattimento del 43% delle emissioni di gas serra entro il 2030.